sabato 22 maggio 2010

London my Love, I'm back to you! III

Mercoledì, 12 maggio

Anche stamani levataccia, intorno alle 6. 
Gli altri invece hanno dormito di più, quindi sono stata al buio nel mio letto per un bel po', col vicino multiorganismico a rompere il silenzio dell'alba.

Oggi è il mio compleanno.
Risvegliarsi in un albergo a Queensway nel giorno in cui compio 31 anni.
Dovrei sentirmi fortunata ed invece mi sento un po' nostalgica.
Ma mi sono alzata con l'idea di sfruttare al meglio la mia giornata speciale ad ogni modo.
Anche se la paura che qualcuno me la rovinasse (vedi: mia sorella) era tanta.
Diciamo che c'ha provato sin dal risveglio, ma ho proprio deciso di non considerarla.
Anche perché sennò sarebbe finita in rissa.
Per quest'altr'anno ho imparato la lezione: vietato portartersela appresso. Punto.
Mi sono rifiutata di fare colazione all'hotel, troppo triste per me, abituata a colazioni alberghiere pantagrueliche. 
Quindi ho aspettato che finissero di mangiare gli altri due e di uscire e, passeggiando lungo una soleggiata Queensway Road ho fatto una sosta in uno dei miei luoghi cult, ovvero Greggs, dove mi sono fatta preparare una cup media di americano e mi sono fatta imbustare un Sausage Roll  ed una Cheese & Onion Pasty e sono andata a mangiarli su una panchina a Kensington Gardens al solicello.
Gli altri si sono allontanati in cerca di scoiattoli. 
Tutto per non stare con me. 
Già da Greggs m'è toccato ingollare rospi: ce l'ho messa tutta per non rispondere a delle frecciatine da parte di mia sorella, molto stupide e senza basi, atte solo all'irritare. Avrei potuto azzittirla tempo 0 visto il basso livello delle offese, ma per amore della pace (nel giorno del mio compleanno poi...) ho evitato, anche se mi prudevano sia la lingua che le mani.
Poi sapete perché son stata zitta?
Perché questi giorni di vacanza mica sono stati rovinati dalla stronza di mia sorella, ma da me.
Perché sono stata io ad invitare lei ed il bimbo.
Siccome lei non ha l'intelligenza di capire che lei ed il bimbo sarebbero stati limitati in questa situazione, avrei dovuto pensarci io.
E se in famiglia proprio non vado d'accordo, che idea stupida portarsene una parte in vacanza!
Idiota io che ce l'ho voluta.

Comunque....
Il turbamento è stato messo da parte quasi subito...Avevo i Kensington Gardens, il sole, un bicchierone di caffè, l'aria fresca sulla pelle e le sfogliatine di Greggs: che volevo di più dalla mattina del mio compleanno?!?
La giornata, salvo screzi adolescenziali da parte di quarantacinquenni, era iniziata bene.
Finita la mia colazione, ed una volta che gli altri son ritornati dallo squirrel spotting, abbiamo deciso di andare a Notting Hill: volevano fare qualche cosa di leggero, visto che erano stanchissimi.
Il quartiere distava solo 10 minuti a piedi ed era da anni che non ci andavo, mi faceva proprio piacere ritornarci.
E non me ne sono pentita.
Quelle casine bellissime, quei negozietti originali, quei mercatini con fiori, frutta e vestiti vintage di Portobello Road, quel suo caos allegro. 
Mi mancava.


Dovrei andarci più spesso.
Anche perché c'ho comprato un po' di cosine: semi, dadi da cucina, abitini...Tutti a prezzi vantaggiosi, pur essendo un'area benestante: ma basta saper cercare per accaparrarsi un buon affare.
Mia sorella è rimasta soddisfatta ed anche il nipotino.

Ritornati alla metro ci siamo diretti verso il museo di Madame Tussaud's, ma era troppo caro ed a mia sorella faceva un po' senso l'idea delle statue di cera, quindi non siamo entrati. Il bimbo c'è rimasto un po' male perché ci teneva, però ci è arrivato anche lui che 26£ per quel museo sono davvero troppe...
A questo punto della giornata io ho proposto di andare a Camden Town, ma loro si sono rifiutati: mi hanno detto di voler ritornare verso Bayswater e loro sarebbero rimasti lì tutto il giorno, che se ne sarebbero stati anche da soli, così io sarei stata libera di fare tutto quello che avrei voluto.
"Meno male!" ho pensato "hanno capito che mi stanno rovinando la vacanza e per lo meno per il mio compleanno si mettono da parte!!".
Invece durante il tragitto verso Bayswater ho intercettato una telefonata di mia sorella durante la quale diceva che mi aveva allontanato perché oggi sarebbe arrivata anche a picchiarmi e che era meglio tenermi lontana almeno per un giorno.
Alla faccia! "E c'hai un bel muso" non riuscivo a smettere di pensare "ed io che dovrei dire allora?!?"
Mi ci voleva una vacanza rovinata per capire che io lei proprio non la sopporto?
Che se sono stata 1 anno e mezzo senza parlarci un motivo c'era, ed anche bello grosso?
Sono proprio ingenua...
Ma ora me la lego proprio al dito!
Meschina e pure ingrata! Che voglio dire, a Londra con lei sarò stata anche acidella e pesante (ma solo perché mi faceva sclerare lei...), ma un po' di gratitudine....
Ho rinunciato al viaggio a Brighton per far godere meglio Londra a loro due che non la conoscevano.
Ho rinunciato ai giretti che dovevo fare a Londra per far loro fare le mete più turistiche.
Ho dovuto far loro da baby-sitter perché incapaci di essere indipendenti all'estero.
Ho pagato quasi il triplo di quanto dovevo spendere in partenza perché mi sono offerta di pagare anche metà del viaggio al nipote senza ricevere nemmeno un grazie e scoprire che per qualcuno era scontato che io pagassi anche per lui.
Ho dovuto anticipare io tutti i soldi, rischiando il rosso sul conto.
Ho dovuto pensare a fare giri e telefonate per mia sorella, perché lei non ne aveva voglia e lasciava tutto al fato: fosse stato per lei sarebbe partita senza carta, senza sterline e senza documenti validi per suo figlio.
Sostanzialmente: mi sono sacrificata e l'ho presa nel culo!
Farti in 4, essere gentili, disponibili e generosi verso gli altri per poi farti trattare a pezze in faccia.
Manco gli auguri di compleanno mi sono stati fatti...
Bel modo di ripagare, sì sì!!
Ma dopotutto, non succede sempre così?
Ora col cavolo che le ridico di venir con me, ma dai viaggi alle cene di comitati vari incluse: che si organizzi da sola, visto che si crede di essere in grado di fare una vita indipendente come la mia. 
Vediamo che succede.

Finiamo qui lo sfogo, ritornando a parlare della vacanza, via...

Una volta ritornati a Bayswater si stava riproponendo il problema del pasto: con sorella ficosa e nipote con problemi col cibo (mangia solo quelle 2 o 3 cose) ci siamo fiondati nel primo Pizza Hut che ho incontrato onde evitare discussioni. 
Io mi sono rifiutata di mangiare: per me vacanza vuol dire anche cibo tradizionale e trovo insensato stare all'estero e mangiare pasta e pizza. L'ho fatto per far fare un pasto equilibrato al bimbo per un giorno, con una bella pizza, altrimenti  me ne sarei sbattuta e sarei infilata in un giapponese qualunque a mangiarmi una ciotolona di ramen.
Quindi ho ordinato del tè ed ho bevuto quello, ed ho aspettato che loro finissero per andare a pranzare da sola da qualche altra parte che andasse a genio a me.
Da far notare: il tè mi è stato offerto in quanto era il mio compleanno.
Uh! Grazie dello sforzo.

Dopo le 14 loro si sono ridiretti dagli scoiattoli di Kensington Gardens ed ho ho cercato un posto dove mangiare sola soletta: era tardi ed i locali asiatici erano vuoti, quindi ho deciso che un take-away fosse la scelta migliore. 
Ma a Camden Town.
Per il mio compleanno volevo andare a Camden Town. 
Assolutamente.
Aspetta ed aspetta la metrò invano: qualcuno si era fatto male non so dove ed i treni nella direzione erano bloccati....
...Ancora il destino che mi si ritorce contro! ARGH!
Mi sono incamminata quindi verso un'altra stazione della metropolitana meditando però sul da farsi: a Camden non avevo niente di necessario da comprare, così che c'ero già stata a febbraio. 
Era solo per rituffarmi in quel quartiere che amo, nei suoi canali, profumi, mercatini e colori.
Ho pensato che forse non era il caso di allontanarsi così dal centro solo per rivedere un'area di Londra: la stanchezza era parecchia e volevo comunque rendermi disponibile ai miei compagni di viaggio in solitaria nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Quindi ho continuato a camminare, lungo il viale laterale di Kensington Gardens, che ormai conosce i miei passi da 8 anni.


A godermi un po' dei suoi colori per me nuovi, essendo abituata a quei posti nella stagione fredda.




Il tempo cominciava ad impazzire: sole, tepore, ma poi vento, freddo, nuvole e goccioloni, per poi ritornare a fare capolino il sole: tipicamente inglese, ma così scomodo per chi vuole passeggiare....!
Mi sono quindi ristorata con un buon piatto di bangers and mash con contorno di onion rings al pub dell'altro giorno, lo Swan
In barba alla dieta, per il mio compleanno non ci si pensa!!

Sono onesta, al pub mi veniva da piangere.
Anche durante la passeggiata nel parco sentivo lo sconforto che mi opprimeva.
Mi sono sentita sola, miserabile e tristissima.
Sempre così per il mio compleanno.
Io non so più cosa inventarmi per essere felice almeno in quel giorno.
Tento, ma non ci riesco...
Mi manca qualcosa, ma davvero non riesco a capire cosa sia.
Ma sono stufa di stare così, anche se solo a sprazzi durante il 12 maggio.
Odio sentirmi sola e vuota.
So che non lo sono.
O magari ci sono anche, ma non mi ci sento e comunque quella condizione non mi pesa.
12 maggio a parte.
Anche quando organizzo qualcosa in compagnia (come questa vacanza) finisco sempre col rimanere sola o, ad ogni caso, col sentirmi da sola, che è anche peggio...
Ma si può?
Stufa, stufa, stufa.
Fed up.

Non c'è cosa più pericolosa che essere un donnino single depresso a 10 minuti da Oxford Street...
Ho lasciato il pub che tra un po' masticavo sempre l'ultimo boccone e mi sono diretta verso la via dello shopping per eccellenza, attratta come un assetato da un miraggio di un ciringuito nel deserto.
Lo shopping è proprio medicamentoso: consola più di un abbraccio!
Però sono stata brava, eh?!
Sono entrata solo da New Look e da Primark e non ho speso tanto...
Oddio, diciamo che mi ha frenato il poco spazio ancora disponibile in valigia, altrimenti avrei comprato molto di più!! 
Anche le scarpe di New Look: bellissime! 
Urge un ordine online entro l'estate, mi sa...
Anche se di vestitini et similia ne dovrei aver fatto la scorta. 
Mììììììì, che scarso autocontrollo!

Carica di sacchetti e sacchettini sono ritornata verso l'albergo.
Una rinfrescata ed un cambio di biancheria veloce per poi riuscire con la sorella ed il nipotastro: abbiamo passeggiato lungo tutta Queensway Road, una visita all'interno di Whiteley's dove abbiamo fatto acquisti da Julian Graves per poi continuare per la Westbourne Grove fino a Notting Hill.
E ne ho approfittato per un ultimo saluto ai miei angoli preferiti di Bayswater, come il pub Prince Alfred con coschietto di fiori incorporato all'ingresso: incantevole.

Da qui siamo ritornati all'hotel tramite metropolitana per un po' di riposo.
Eravamo tutti distrutti dalla stanchezza.
Ne ho approfittato per comprare una wi-fi card e sono stata a rilassarmi on-line.
Dove finalmente ho sorriso di gusto e piacere.
87 notifiche solamente su Facebook di messaggi di auguri dagli amici!
E continuavano ad arrivare uno dopo l'altra!
Alle quale vanno ad aggiungersi gli sms, le chat di saluto, le e-mail, i regalini virtuali, i messaggi fuori linea su MSN....
Non vi dico la soddisfazione, ed ho voluto rispondere ad uno ad uno.
Finalmente ho sentito un po' di calore e considerazione per il mio compleanno: virtualmente non ho mai avuto niente da ridire, è nella vita reale che non ricevo dagli altri quel tepore ed entusiasmo.
Vabbè, meglio virtualmente che niente!!
Mi ha fatto davvero molto piacere!

Dopo che mammà e figlio si sono riposati e che l'uomo-piccione della camera accanto ci ha deliziato con altri orgasmi multipli, siamo usciti per la cena.
Mi sono impuntata per non andare nel solito pub o ad un locale italiano e per accontentare i gusti di tutti ho proposto il messicano nelle vicinanze, Oscars: a me piace, c'è carne alla griglia per mia sorella e patatine per il nipote.
Apparentemente avevo convinto tutti, ma poi mia sorella ha cominciato a scalpitare ed a fare le bizze davanti al menù: era da prendere a ciaffoni...
Dopo 20 minuti di traduzione di menù e di spiegazione dei piatti sbotta con un "a me questo posto non va bene perché non so cosa fanno!".
Ma cosa cazzo dici? Te l'ho spiegato da mazzora!!
Se non capisci vuol dire che sei talmente idiota da non sapere cosa sia il pollo, il manzo ed 1 piadina.
Avete presente i bambini chiocchioni?
Quando si impuntano che non capiscono una cosa si chiudono e non si sforzano nemmeno di capire, puntando i piedi e incrociando le braccia? Uguale lei.
Da sputarle in faccia.
Ma cavolo, non solo non posso scegliere nemmeno un locale che sconfiffera a me la sera del mio compleanno, ma mi rendo disponibile a trovare un ristorante che faccia da compromesso per tutti e 3 e te fai di queste uscite solo perché vuoi ritornare al pub dove sono già stata a pranzo per mangiarti una tristissima zuppa di funghi e perché il messicano è "troppo strano e troppo etnico"?
MAVAIACAGAGAREEEEEEEE!!
Ma anche di cuore!!

Stavolta ho fatto come pareva a me: ho insistito e sono entrata.
E loro a ruota.
Mia sorella ha fatto la stessa scena indisponente anche con la cameriera italiana, la quale dopo aver perso tempo a spiegarle il menù, si è sentita dire anche lei  in modo isterico "Ma non so cosa c'è!!".
Io, a trovarmi una cliente così sarei sclerata per molto meno, invece lei è stata tranquilla e l'ha convinta ad ordinare un burrito.
Che si è sbaffata con gusto perché definito "molto buono".
Incluse le verdurine alla griglia col quale è stato servito ed il taquito-vassoietto nella quale era servita un'insalatina.
Visto?! Ma se ti impunti che la roba etnica non la vuoi assaggiare, sai di molto se ti può piacere o no?!?
Testacchiona.


Io invece ho preso un combo composto da: un taco al manzo trito e formaggio, un'enchilada riempita con crema di fagioli ed un mini-burrito al pollo, servito con riso messicano, panna acida e pico de gallo.


Tutto molto buono, come sempre.
Subito dopo cena ci siamo precipitati in stanza, a prepararci per la notte.
Era prevista una sveglia all'alba e difatti gli altri due si sono addormentati presto.
Io invece, mi sono fatta con calma una bella doccia calda ed ho continuato a girottolare on-line, ringraziando gli amici degli auguri.
Ma già con la fine del giorno l'entusiasmo altrui del mio compleanno si stava già smorzando e non c'ho messo molto a lasciarmi andare tra le braccia di Morfeo.

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