lunedì 2 maggio 2011

Da ripetersi come mantra

"Ho perdonato errori quasi imperdonabili, ho provato a sostituire persone insostituibili e dimenticato persone indimenticabili. Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare, ma anch'io ho deluso. Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo; mi sono fatto amici per l'eternità. Ho riso quando non era necessario, ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Ho gridato e saltato per tante gioie, tante. Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità, ma mi sono bruciato il cuore tante volte! Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto. Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso. Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e… ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)… ma sono sopravvissuto! E vivo ancora! E la vita, non mi stanca… E anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente buono battersi con persuasione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa! La Vita è troppo bella per essere insignificante!"
(Charlie Chaplin)



E' la prima cosa che ho letto stamani, appena sveglia.
Una mattina in cui, dopo tanto, mi sono svegliata serena, grazie a due giorni un po' diversi, passati fuori dal letto.
In cui ho riso di cuore con colleghi vecchi e nuovi  in una rara serata rilassante al lavoro, ed in giro (sì, sono quasi sempre uscita) ho incontrato visi soliti, nuovi e ritrovati. Ed anche sconosciuti, ma che guardano nonostante cerchi di nascondermi dagli occhi della gente. Due giorni conclusi con uno sfogo adrenalitico ad un concerto, che mi ha riportato a qualche anno orsono, quando ero una persona differente, con meno problemi sul groppone e con un differente e più solare approccio alla vita.
Due giorni in cui non mi sono sforzata di sorridere per far vedere agli altri che tutto va bene (anche se dentro stai morendo) ed evitare così che mi chiedano se le cose vanno meglio, perché non ho più nemmeno la forza di mentire, ma il riso usciva spontaneamente da solo.
E non è una diceria, che davvero, se sorridi alla vita la vita ti sorride.
Ed è davvero un brodino caldo per l'anima essere notata nonostante ricerchi l'invisibilità e concepire che se un tot di persone sulle quali contavo non gliene frega più nulla di me, ne spunta sicuramente almeno una alla quale fa piacere incontrarmi e di sapere come sto. In modo sentito.
Ma a volte si è talmente presi dai propri problemi, che questi ti fanno diventare cieca verso le piccole cose che però, messe assieme, rendono la giornata piacevole.

Non sono improvvisamente diventata ottimista, anzi: non sto bene, sono triste, confusa, illusa, ferita, delusa, arrabbiata...
Mi sento sola.
E facendo un'analisi personale della citazione di Chaplin, nessuno ha mai ricambiato il mio amore e nessuno mi ha mai amato in modo da poter ricambiare, non ho mai avuto l'opportunità di proteggere qualcuno col mio abbraccio, non ho mai fatto promesse per l'eternità e tantomeno le hanno fatte a me, e continuo a sostenere che sentimenti quali l'amicizia non esistono o sono effimeri e nella vita meglio non avere supporti: ai quali ci si attacca, ma non è detto che ci siano sempre. L'unica persona con cui si avrà a che fare con l'eternità siamo noi stessi e si deve imparare a volersi bene ed a bastarsi, tutto il resto è un contorno.

Nelle ultime settimane mi sono chiusa a riccio per non essere ferita dagli altri, sono stufa di soffrire a causa degli altri. Ma tanto vedo che la sofferenza è parte della vita, perché c'è chi riesce ad offendermi costantemente nonostante il distacco.
Ed allora, se è inevitabile, mi sobbarcherò anche questo carico: cercherò di evitarmi situazioni e persone
che mi procurano malessere, ma mi impegnerò a non farmi buttare giù più del dovuto. Non voglio precludermi
a causa di ciò una risata tra amici, un caffè in piazza, una passeggiata sotto al sole tiepido, uno sguardo malizioso, un concerto od un evento, od anche solo i profumi ed i colori della primavera che scoppiano al di fuori del mio nido. Ho voglia di queste piccole cose.
Basta grigiore.
Sento tanta nostalgia per quella che ero un anno fa: spensierata e sorridente nonostante le delusioni, carica di gioia di vivere e voglia di riscatto, sentirmi carina e sicura.
Ho perso l'attimo, e tanti rami secchi avrei dovuto tagliarli un anno fa: mi sarei evitata bruciature al cuore, delusioni sentimentali e tanta falsità intorno a me. E non avrei perso l'abitudine di star da sola.
Ho voglia di risentirmi così.

Ho sbagliato tante cose negli ultimi tempi per paura del futuro e del dolore. E mi sono chiusa al mondo per prepararmi all'autunno, che sarà infelice. Ed invece ho scelto la strada sbagliata per attutire le prossime perdite. E' certo che starò male. Fisicamente e psicologicamente.
Mi troverò a svolgere un lavoro che non ho la forza di fare, stressandomi; spenderò soldi in dottori e medicine, che mi faranno ingrassare dopo mesi di sacrificio per dimagrire; sarò sola perché il mio gruppo di amici si sta dividendo ed ho perso anche le altre persone che sentivo vicine; dovrò subire un'altra operazione dove si asporterà parte della mia femminilità e sarà difficile non sentirmi ancora più sbagliata come donna e come persona dopo tutto quello che mi è già successo; non avrò più vita sociale, mi annoierò molto.
Sarò completamente da sola, dolorante nella carne e nello spirito.
Continuerò a sentirmi rifiutata e diversa.
Che è tutto quello che sto provando ora e alla sola idea di dover rivivere presto tutto questo, e da sola, mi spaventa alquanto.

Ma ho deciso che sto facendo un grande errore preparandomi a quel periodo come sto facendo adesso: stare a letto con gli occhi lucidi, nascondendomi dal mondo e chiudere gli occhi per non vedere la vita.
Sarà un brutto periodo sicuramente, e proprio per questo adesso sento il bisogno di fare il carico di positività, in modo da ricordarle quando starò male e non rimpiangendo di aver fatto per lo meno qualcosa per essere non dico felice, ma per lo meno serena per un momento.
Quindi addio alle persone che mi danno negatività e benvenuto a chi mi da un senso di benessere.Tanto anche se ci si impegna troverò sempre l'amico che delude od il ragazzo che mi creperà il cuore. E non voglio già annullarmi adesso per questo motivo. Quindi ho voglia di uscire, di imbellettarmi, di passare del tempo piacevole allontanando le negatività, di ricambiare sguardi, di essere libera di passare dalle strade che voglio e non dove non posso essere vista, di fregarmene  se faccio incontri spiacevoli al bar in cui mi piace stare. Ho voglia di riacquisire il sorriso e di non impanicarmi per un batticuore.
Ho anche tanta paura di ricominciare a provare emozioni, ma sono stanca di vivere in un grigio stallo.
Diciamo che sono alla ricerca di emozioni, ma non forti: ecco, è un bel compromesso.
Eviterò come la peste di legarmi ad una persona, non credo più ai "migliori amici" e non li voglio cercare, se non persone piacevoli con le quali scambiare 4 chiacchiere al bar. Non cerco nemmeno un uomo: mi sono innamorata una volta e mi è largamente bastato, ma vorrei che qualcuno mi facesse sentire carina e vorrei aver qualcuno su cui fantasticare prima di addormentarmi.
Non chiedo nemmeno di risultare importante per qualcuno: non è mai successo e mai lo sarà, ma mi accontento  di piacevoli conoscenze, che non mi va di approfondire.
Ecco, vorrei un insieme di piccole cose serene, per star meglio adesso e poi da racchiudere nel cuore, da poterle assaporare nei ricordi quando con l'autunno dovrò obbligatoriamente rispegnermi nel buio di una camera, a letto, col solo tepore delle lacrime sul viso.








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